QSia attivo che passivo, il recupero ha sempre lo stesso obiettivo: migliorare la capacità del corpo di adattarsi dopo uno sforzo. I metodi passivi più noti sono naturalmente il sonno, la dieta e massaggi, la sauna o docce calde e fredde alternate. Per quanto riguarda il recupero attivo, è meglio conosciuto come “raffreddamento” in ogni gergo. Nella maggior parte dei casi, il recupero attivo è chiaramente il metodo più efficace di recupero, perché lo ottimizza e lo accorcia. Dopo uno sforzo intenso, l’idea è quella di fare un secondo ma continuo sforzo, ma questa volta a bassa intensità (ad esempio, correndo a 7 km/ h per un giocatore di calcio). Questo metodo, combinato con l’uso del GMOVE-SUIT, è particolarmente efficiente. Ecco i principi principali:
I passi influenzano il nostro flusso sanguigno
Il sistema venoso profondo, che rappresenta il 90% del sistema venoso dell’arto inferiore, si trova tra i due piani dei tricipiti surali (gastrocnemio e il sole.). Questo è il muscolo essenziale per camminare e saltare: si contrae durante la fase di supporto e poi si rilassa mentre il peso del corpo viene trasferito all’altro piede. La contrazione muscolare spinge il sangue nel sistema vascolare mentre il rilascio consente il riempimento del tratto di deflusso ventricolare, svolgendo così un ruolo di pompaggio. Ecco perché il sangue scorre bene quando si cammina, e perché le gambe a volte si sentono pesanti e piedi freddi quando si è seduti per lungo tempo.
Come funziona la circolazione sanguigna durante il recupero attivo?
Il recupero attivo, attraverso l’esercizio a bassa intensità, si basa sul principio dell’aumento del flusso sanguigno iniziato dal meccanismo della pompa muscolare del vitello. Il suo principio è quindi quello di alternare contrazione e rilassamento al fine di aumentare il flusso sanguigno ed eliminare l’accumulo di metaboliti (lattati). Questo accumulo di lattati può causare crampi, rigidità o dolori muscolari. Infatti, l’aumento del flusso sanguigno generato da esercizi di recupero attivi è accompagnato da un miglioramento del flusso arterioso, che facilita l’ossigenazione e l’apporto di nutrienti ai muscoli.
Il contributo del GMOVE-SUIT alla ripresa attiva
La pressione pneumatica intermittente del GMOVE-SUIT consente di riprodurre la compressione/decompressione alternata durante il riposo. Imita la pompa muscolare, che promuove il supporto della parete venosa, per migliorare l’efficienza delle valvole e quindi il tratto di deflusso ventricolare. La modalità 2G, detta anche modalità attiva, è stata infatti concepita con questo obiettivo in mente. È anche possibile utilizzare la modalità 0G (Ripristina) per recuperare attivamente mentre si cammina. Questo effetto a doppia pompa può essere ottenuto utilizzando il GMOVE-SUIT mentre facendo alcuni esercizi di recupero attivi, tramite passi e compressione, rendendo il recupero attivo ancora più efficace.